Portfolio

Una selezione delle opere artistiche più significative dell’iconografa senese Silvia Gasparrini. Le opere sono state esposte in occasione di mostre artistiche personali e collettive ed eventi culturali in Italia e all’estero. Le opere sono ascrivibili, per la quasi totalità, a tavole iconografiche originali ispirate alla tradizione iconografica russa e bizantina. Sono presenti anche alcuni lavori d’arte contemporanea che recuperano il carattere iconografico e simbolico di opere e sculture dell’arte egizia, mantenendo la tecnica esecutiva della tempera all’uovo tipica dell’iconografica sacra.

Lo studio dell’artista Silvia Gasparrini si orienta anche alla riproduzione di opere dei grandi maestri dell’iconografia russa e greca come Andrej Rublev, Panselinos, Dionigi e Teofane il Greco.
I bozzetti e gli studi a matita su carta mettono in evidenza la ricerca simbolica della geometria costruttiva preliminare alla realizzazione dell’icona e delle attribuzioni iconografiche tradizionali, in specie quelle riferite agli angeli delle gerarchie celesti.

Di particolare pregio sono le opere originali della mostra d’arte contemporanea “Siena Invicta” che sposano lo stile iconografico tipico dell’arte sacra della scuola pittorica medievale senese, con quello contemporaneo ed attuale proprio dell’artista Silvia Gasparrini. I dettagli fotografici delle opere riferiti a ciascuna tavola pittorica cercano di mettere in luce la tecnica delle velature, ovvero la stesura del colore in trasparenza attraverso una miscela di pigmento puro, sovrapposto in tempi diversi, che mantiene estrema luminosità e brillantezza. Il risultato cromatico quindi è un armonioso intreccio di pigmenti che conferiscono carattere immateriale all’immagine realizzata dall’autrice; il complesso di queste opere dunque assurge a reale proposta pittorica d’arte sacra contemporanea.

Eterna Rosa Celeste

“Eterna Rosa Celeste” eseguita su tavola di legno massello con la tecnica tradizionale dell’icona: tela di lino, imprimitura con gesso di alabastro, oro zecchino in foglia, pigmenti naturali al rosso d’uovo. Misura cm. 85×137
L’icona dal titolo “Eterna Rosa Celeste” è realizzata secondo le tecniche pittoriche della tradizione iconografica russa e bizantina. L’immagine si ispira ad una icona che l’autrice ha avuto modo di osservare e studiare dal vivo in occasione di un viaggio in terra greca, presso i celebri monasteri di Kalambaka. La rielaborazione è però del tutto originale ed incorpora il simbolismo floreale della rosa, che la Vergine tiene in mano a rappresentazione dell’amore eterno e del sacrificio. Nel trono, trapunto di assist, compaiono invece i petali del loto, a significare l’incontro tra la tradizione sacro-artistica dell’oriente con quella dell’occidente.
Sarà donata in occasione della ricorrenza della venerazione della Madonna di Provenzano all’Insigne Collegiata senese da parte dell’Associazione Nazionale Carabinieri Sezione di Siena che sceglie la creatività e l’eleganza della pittura di Silvia Gasparrini per l’omaggio cittadino.

Cristo Pantocrator

Studio grafico chiaroscuro matita su carta. 

Il disegno eseguito a matita su carta è lo studio di un dettaglio dell’icona athonita (1260 circa) del Cristo Pantocrator conservata sul Monte Athos, presso il monastero di Chilandar. Lo studio del chiaroscuro evidenzia la caratteristica struttura delle ombre e delle luci dell’iconografia bizantina. I contrasti sono marcati e la mascherina della carnagione è netta e ben definita con tratti decisi e geometrici che danno alla figura la tipica e austera imperturbabilità ieratica. Tale studio preliminare è di fondamentale importanza per la realizzazione dell’opera iconografica ed istruisce la mano nell’esecuzione pittorica conferendo sicurezza e immediatezza al tratto.

La Vergine Sofia

Studio grafico matita su carta. 

Opera grafica a matita su carta, soggetto originale ispirato all’iconografica tradizionale russa della Vergine Sofia. L’intera composizione trova armonia all’interno di una stella a 10 punte che, con le sue linee di costruzione, offre la possibilità di ordinare i vari elementi del soggetto grafico. La scelta del numero 10 appoggia sulla conoscenza della simbolica pitagorica che inneggiava al 10 quale numero tra i più sacri, indicante il senso del ritorno all’unità, fonte della creazione, ovvero a Dio e al compimento del progetto divino. Non a caso il testo biblico menziona la figura di Sophia o Sapienza di Dio, la quale presiedeva all’atto creativo; nell’Ecclesiaste 24:14 infatti leggiamo:“ Da Principio e prima dei secoli io fui creata e sino all’eternità non verrò mai meno”.

I Troni

Studio grafico chiaroscuro matita su carta. 

La tradizione delle sacre scritture accenna al fatto che gli angeli sono divisi in cori angelici in base alla loro vicinanza a Dio. L’ordine gerarchico ci proviene dalla sacra scrittura, ma ci sono voluti autori ispirati che lo rendessero chiaro, estrapolando dalle scritture stesse le informazioni necessarie. L’autore che più di ogni altro è stato preso di riferimento è Dionigi L’Areopagita, autore dell’opera dal titolo “Le gerarchie angeliche”. In particolare vediamo qui uno studio a matita su carta del coro angelico dei Troni con le loro attribuzioni. I Troni sono “Coloro che vedono Dio”, “gli specchi di Dio”e sono rappresentati come ruote di fuoco, composte da quattro ali piene di occhi simbolo di costante veglia; nella parte bassa della ruota appare invece una testa di angelo.

Cherubino

Studio grafico chiaroscuro matita su carta. 

Studio grafico a matita su carta inerente la schiera angelica dei Cherubini. I Cherubini appartengono alla triade superiore della gerarchia celeste, la più sublime perché vicina al trono di Dio: sono protesi a conoscere e contemplare Dio, dal quale ricevono la sapienza che, a loro volta, effondono all’ordine inferiore. Cherubino in ebraico significa anche “pienezza della conoscenza (di Dio)”. Il nome è riconducibile a quello dei karibu babilonesi (geni dalla forma mezzo umana – mezzo animale).
Il bozzetto di Silvia Gasparrini trova ispirazione dall’iconografia classica riferita al versetto biblico di Ezechiele (10, 1-22): “Al centro apparve la figura di quattro esseri animati, che avevano sembianza umana e avevano ciascuno quattro facce e quattro ali. Le loro gambe erano dritte e gli zoccoli dei loro piedi erano come gli zoccoli dei piedi di un vitello, splendenti come lucido bronzo. Sotto le ali, ai quattro lati, avevano mani d’uomo. Ognuno dei quattro aveva fattezze d’uomo; poi fattezze di leone a destra, fattezze di toro a sinistra e, ognuno dei quattro, fattezze d’aquila. Le loro ali erano spiegate verso l’alto; ciascuno aveva due ali che si toccavano e due che coprivano il corpo”.

Angelo

Studio grafico chiaroscuro matita su carta. 

Studio grafico originale a matita su carta che raffigura l’iconografia tradizionale della gerarchia degli Angeli. L’autrice tratteggia, con la tecnica del chiaro-scuro, la tunica bianca dell’angelo, dal quale escono ben visibili i piedi riccamente calzati. L’angelo alato reca nella mano destra un globo con sopra inciso il monogramma IC XC e nella mano sinistra un lungo bastone con in alto la croce. Nella tradizione cristiana, le prime rappresentazioni si trovano nelle catacombe e risalgono al II – III secolo. Di quell’epoca infatti, appartiene la più antica immagine giunta a noi, quella dell’Annunciazione della catacomba di Priscilla, la quale mostra un essere angelico vestito di tunica e pallio davanti ad un matrona romana.

Santiago di Compostela

Eseguita su tavola di legno massello con la tecnica tradizionale dell’icona: tela di lino, imprimitura con gesso di alabastro, oro zecchino in foglia, pigmenti naturali al rosso d’uovo. Misura cm. 50×110 

L’icona originale, raffigurante l’apostolo San Giacomo il Maggiore, nasce quale studio dell’iconografia del santo in occasione di un viaggio personale dell’artista nei luoghi del celebre pellegrinaggio di Santiago di Compostela. Compaiono alcuni degli elementi simbolici propri della tradizione giacobea: la croce rossa di San Giacomo e la conchiglia identificativa del pellegrino. Quest’ultima è raffigurata in trasparenza sulla base rettangolare velata in bianco che delimita lo spazio sul quale poggia i suoi passi l’apostolo, Santo patrono della Spagna e della Galizia.
In alto a sinistra compare, entro una porzione di semi ciclo, la mano destra del Padre benedicente. L’autrice sceglie di raffigurare delle stelle in oro in ricordo della leggenda del sogno di Carlo Magno. Questa narra che il Santo apparve in sogno al Re per ordinargli di seguire la Via Lattea verso Santiago e liberare così la sua tomba e l’intera Galizia dai Mori. Il nome Santiago di Compostela, dal latino Campus Stellae, allude infatti alle stelle del firmamento, quale luogo simbolico di luce spirituale.

La Trinità

Copia dell’icona di A. Rublev; eseguita su tavola di legno massello con la tecnica tradizionale dell’icona: tela di lino, imprimitura con gesso di alabastro, oro zecchino in foglia, pigmenti naturali al rosso d’uovo. Misura cm. 100×130

Studio pittorico e riproduzione dell’icona della Trinità di Rublev considerata l’Icona delle icone, dipinta dal santo monaco Andreij Rublev nel 1425 e oggi conservata alla Galleria Tret’jakov di Mosca.

Il soggetto di questa icona sono tre Angeli, sebbene rappresenti la Trinità. Questa iconografia si rifà all’episodio biblico dell’apparizione dei tre angeli ad Abramo e Sara alla querce di Mamre. Uomini/angeli identificati negli arcangeli Michele, Gabriele e Raffaele, che hanno rappresentato la rivelazione delle 3 ipostasi divine: Padre, Figlio e Spirito Santo. Con Rublev l’immagine si spoglia di ogni traccia di umanità, le due figure di Abramo e Sara scompaiono, rispetto alle raffigurazioni precedenti, e resta solo la realtà metafisica che essi contemplano: cioè la Trinità Divina. Silvia Gasparrini ricorre all’uso del colore utilizzando la tecnica della velatura su fondo di ocra gialla per dare maggiore trasparenza sia alle vesti che agli altri elementi della composizione. Fondamentale è stata l’analisi dal vivo dell’icona originale presso la Tret’jakov di Mosca negli anni 2005 e 2017, portandola a sperimentare nuove soluzioni di stesura e velatura dei pigmenti naturali.